27 maggio 2006

Capitolo XIII : welcome to the jungle

“Affollato, per essere un magazzino…”
Grigor aveva appena parcheggiato la Mercedes di Markus a poca distanza dall’Anarchy, il luogo brulicava di una fauna piuttosto variegata. Il magazzino che ora era la discoteca del mercante, prima era stato un salone di stoccaggio per una ditta di commercio navale, che lo teneva distante dal porto in primis per i pochi fondi a sua disposizione e in secondo luogo per evitare gli occhi indiscreti della guardiamarina. Si da il caso, infatti, che i commerci della ditta non fossero del tutto legali. Poi un giorno questa fu assorbita da un ricco uomo proveniente dal nord Europa, ed in pochi mesi fu smantellata. Quello che rimase diventò l’Anarchy, discoteca undergroud di Sanpietroburgo, dove se cerchi rogne ne trovi il doppio. E in brutta compagnia.
Rosana scese sinuosa dall’auto, indossava un completo in pelle, nera, formato da un top con push-up e una minigonna, al collo portava una fascia, sempre in pelle, con piccole borchie e lunghi stivali, anche quelli in pelle nera, completavano il suo vestiario. Grigor e Sergej a confronto vestivano in modo semplice, anche se la camicia e i pantaloni eleganti di Sergej venivano utilizzati una volta ogni due o tre anni.
Si misero in coda per entrare, e dopo cinque minuti si ritrovarono a scostare le pesanti tende rosse in velluto che facevano da porta d’ingresso dell’Anarchy. All’interno una cacofonia di suoni e un cocktail di odori gli diede il benvenuto.
L’Anarchy era strutturato in modo semplice, in fondo al magazzino una rete metallica separava il complesso in esibizione dal resto della folla, prevenendo che bottiglie o altri oggetti contundenti lo raggiungessero. Sulla destra una zona rialzata di un paio di metri sfoggiava un lungo bancone a forma di “S” ed alcuni alti tavolini rotondi con sgabelli, a sinistra invece una zona, illuminata da lampade a diffusione color rosso acceso, era adorna di divanetti, poltrone-sacco, e bassi tavolini. Metà del soffitto era stata soppalcata, un’unica scala a chiocciola conduceva a quel piano ed era situata nell’angolo in basso a sinistra rispetto all’entrata, vicino ad un uscita di sicurezza. Il centro del locale, infine, era un incrocio di corpi e umori, nella foga della danza.
“Ok, ragazzi. Ora mi metterò a cercare il mercante, voi state all’occhio e seguite il piano.” Sergej e Grigor annuirono. Sergej si portò al bancone ad S, ordinò da bere e si mise a controllare la sala, da quella zona più elevata. Grigor si gettò nella folla, cercando qualche bella femmina con cui temporeggiare, prima di dare il segnale. Rosana si guardò bene intorno, poi individuò un gruppo di punk ad un divano sulla sinistra. L’odore inconfondibile della droga proveniva da li. E dove c’erano drogati c’erano informazioni sul mercante.
Si avvicinò lentamente, il gruppo non credeva alle sue orecchie quando sentirono la frase “Ciao ragazzi, vogliamo divertirci un po’?”
“Hey, bambola…ma certo che vogliamo divertirci” disse quello che sembrava il capo, un omone grande e grosso dal numero incalcolabile di piercing.
“Vieni da papà che non aspettava altro” l’uomo affondò le mani tra le natiche di Rosana, che di rimando lo schiaffeggiò violentemente.
“Eh no, paparino, non funziona proprio così…”
“Ah no?” una morsa d’acciaio avvinghiò i polsi di Rosana da dietro, era un altro punk del gruppo che l’aveva bloccata.
“Invece a me pare proprio che funzioni così” l’uomo le fu addosso, mentre gli altri tre del gruppo la sdraiavano sul tavolino. Il Punk la palpava ovunque, mentre affannato e sudato le baciava il collo.
“Ti piace vero? Non volevi questo, puttana? Questo è anche meglio della paghetta del Mercante” le mani dell’uomo si facevano strada tra le cosce di Rosana.
“Sei un po’ troppo frettoloso” gemeva Rosana “ma era proprio questo, quello che volevo….sentire….”
Grigor era intento a limonare animosamente con una giovane brunetta, in mezzo alla pista, quando avvertì il richiamo di Rosana. I suoi sensi, che gli permettevano di avvertire i propri compagni a distanza, erano serviti proprio per monitorarla per capire quando avrebbe ottenuto la sua informazione. Con lo sguardo trovò Sergej al bancone, e come da piano gli fece il segnale.
“Bene, si è bevuto a goccia il suo B-52, ha palpato il culo alla femmina e se la sta limonando….MI chiedo ancora perché io debba sottostare a tutto questo….” detto ciò Sergej si concentrò. Tutto intorno a lui si fece più cupo, più lento. La sua passione per la tecnologia, non era solo un lascito della sua parte umana. Ma era anche il suo dono, il suo potere. Quando aprì gli occhi, di scatto, tutte le luci del locale si spensero, lasciandosi alle spalle solo ombra.

Oddio, quando mi ricapita una figa così? Mai mi ricapita! Queste puttanelle ubriache che arrivano e fanno tanto le saputelle, poi una volta che le blocchi sul tavolo per scopartele a dovere cosa dicono? “no, ti prego, no”. Ma andate a fanculo, ora ti scopo e poi ti lascio ai miei compagni che faranno altrettanto, per tutta la notte se vorremo. Hey, si sono spente le luci, peccato, volevo godermi le sue smorfie in preda all’orgasmo. Fai resistenza con le cosce, eh? Avanti, stronza, aprile! Aprile e fammelo sentire, fammi sentire il tuo pelo, o sei rasata? Eh?....Aaah…eccolo, eccolo qui il tuo pelo….forse anche troppo….pelo….

Appena il buio l’avvolse, Rosana mutò. Il pelo corvino la ricoprì su tutto il corpo e il suo vestito, oggetto rituale creato con un vincolo di sangue, si fuse nel suo corpo, senza lacerarsi. L’Urshul che uscì da quella mutazione si liberò facilmente della presa dei Punk, che a causa del buio non capivano che stava succedendo. Solo il loro capo aveva capito che era successo qualcosa di….mostruoso. Rosana gli serrò le fauci su di una spalla, e poi scattò a tutta velocità tra la folla smarrita ma ancora in preda alle danze della musica heavy metal. Raggiunse con agilità l’uscita di sicurezza e si ritrovò in un vicolo laterale con una sola uscita. Si gettò sul fondo del vicolo e li lasciò andare la sua preda.
“Cristo santo! Ma che cazzo sei, cosa cazzo sei!?!? Non uccidermi ti prego!”
“Fai tanto il saputello e poi? Una volta che ti blocco in fondo ad un vicolo mi dici ti prego non uccidermi?” Rosana aveva assunto forma Dalu, così da poter parlare col disgraziato “sei veramente patetico…”
“Non uccidermi ti prego, farò tutto quello che vuoi, ti prego non uccidermi” il ragazzone era in preda al panico.
“No, non ti azzannerei neanche se fossi l’ultimo verme schifoso della città, voglio risposte, voglio solo sapere dove posso trovare il Mercante.”
“Cara la mia signorina, ciò che lei chiede non è certo un informazione che un drogato le può dare.”
La voce, dallo spiccato accento tedesco, proveniva dalle spalle di Rosana. L’uomo era arrivato senza farsi avvertire, e sembrava del tutto impassibile di fronte alla forma Dalu.
La cosa non prometteva niente di buono.

26 maggio 2006

Capitolo XII : tutti in discoteca

"Si va in disco!"
Era la cantilena ridondante di Grigor da qualche minuto, dopo che lui ed Anya erano tornati al B.I.T.E. con le informazioni di Krakov.
"Si, ok, ok Grig, abbiamo capito." disse Rosana, le mani sulla fronte a contenere il mal di testa.
"Grigor..." incalzò Markus "Basta." e lo scarrellare della sua Beretta 92 concluse la questione.
"Eddai gente, sto cercando di sdrammatizzare!" cercò di giustificarsi Grigor.
"Non c'è nulla da sdrammatizzare. Ce solo da dilaniare e sbranare. Il Lupo bastardo che è invischiato nella creazione dei proiettili dovrà impegnarsi a fondo, quando lo troverò, per non venire sparso in giro." Riconcluse Markus.
"Ok, ragazzi ora decidiamo il da farsi. Forse sarebbe il caso di andare a sentire questo Mercante" disse Rosana.
"No! Basta con queste cazzate! Ma cosa ci interessa? Me lo spiegate? Qui c'è poco da indagare!" esplose Markus
"Markus, dobbiamo avere tutta la situazione ben chiara sotto agli occhi prima di poter intraprendere qualsivoglia mossa contro un nemico di cui non sappiamo niente!" lo sguardo di Rosana fisso su Markus
"Fate come vi pare. Io me ne resto al B.I.T.E. stasera."
"Perfetto, Anya anche tu rimarrai qui, è comunque il tuo turno stasera"
"Cosa? Non è affatto giusto!" disse Anya, intenta a provarsi una minigonna che aveva molte più similitudini con una cintura
"Grigor, Sergej, avrò bisogno di voi invece."
"Avrò?" chiese stupito Sergej "Nel senso che vieni con noi?"
"No, nel senso che voi verrete con me all'Anarchy, è da un po' che non do la caccia a qualcuno, e il territorio di stasera è il mio habitat naturale..." gli occhi di Rosana brillavano di una luce nuova.
"Per me non ci sono problemi" disse Grigor sgolandosi una vodka "Direi di partire per l'una, prima mi sembra inutile muoversi"
"Sono d'accordo, e grazie della macchina Markus." disse Rosana.
"Oh..no...no, no, no, puoi scordartelo!"
"Andiamo Markus, non vorrai mica farmi andare in Taxi?"
"Hey, che ha il mio Taxi che non va?"
"Fa schifo, ecco cos'ha." Ribattè Sergej
"Markus....?" la mano di Rosana tesa verso Markus ad intendere passami le chiavi.
"Ho detto di no. E quando dico no è NO!"

La mercedes nera di Markus uscì dal vicolo del B.I.T.E. all'una in punto.

08 maggio 2006

Ululato di servizio

Benritrovati, feroci navigatori della rete.

Mi è stato detto, e ho riscontrato personalmente, che ci sono alcuni problemi di visualizzazione della sidebar del blog per chi naviga con Internet Explorer. Questa, difatti, non appare più nella parte alta del blog, ma in fondo ad esso. Io personalmente navigo con Firefox e questi problemi non li riscontro ma mi attiverò per riuscire a risolverli al più presto, invitando chi ha lo stesso problema a farlo presente lasciando un commento a questo post.

Ed ora passiamo alle anticipazioni :

La situazione si fa ancora più intricata ed il branco si mette sul piede di caccia. Grigor Sergej e Rosana andranno all'Anarchy, la discoteca nella quale sembra lavorare il misterioso Mercante, ma la verità che li attende non farà altro che complicare le cose, e tutto questo mentre il B.I.T.E. viene attaccato da uno dei loro nemici, riusciranno Markus ed Anya a difenderlo?

Rimanete con noi se volete scoprirlo...

02 maggio 2006

Capitolo XI : Le cose si complicano (Terza Seduta 19/04/2006 - seconda parte)

"Allora? Non dici niente?"
Rosana era perplessa. Stava guardando un Markus, vestito con una mimetica scura, mentre Sergej scaricava nel B.I.T.E. alcune borse scure piene di armi.
"Markus gradirei una spiegazione, e bada che sia esauriente" Rosana non sembrava in collera, non ancora.
"Vuoi una spiegazione? Eccotela" Dapprima il piccolo oggetto nelle mani di Markus non destò l'attenzione di Rosana, ma quando lo identificò in un proiettile d'argento allora le cose cambiarono.
"Dove l'hai trovato?"
"Ce n'era una cassa piena, giù al molo. Un set completo del giovane cacciatore di Licantropi." Markus lanciò il proiettile a Rosana. Appena lo toccò le fu chiaro.
"Era dentro una cassa al molo?" chiese
"Già, assieme ad un motoscafo che...beh, ora ha bisogno di riparazioni"
"L'hai affondato?"
"Se, farlo esplodere in centinaia di pezzi con una carica al plastico, rientra nel tuo concetto di averlo affondato, si. L'ho affondato."
"Markus, per l'amor del cielo, ma che ti dice la testa!?!" ora Rosana era in collera.
"Che mi dice? Che mi dice!?! Mi dice che giocare a fare gli Sherlock Holmes, mentre la fuori c'è una riunione di Ratti, Ragni, e Umani con le manie di ammazza-lupi mannari, non è per un cazzo la cosa giusta da fare! Questo mi è stato insegnato : Cacciali, prima che loro si mettano a cacciare te. E cacciare è quello che mi fa sentire vivo, è quello che mi rende quello che sono!"
"Quello che sei Markus? Quello che sei è un Lupo furioso e incosciente!" Markus rispose con un ringhio
"Ehr..Mamma, Papà, la potremmo finire di litigare fra di noi e affrontare il problema 'tanta gente incazzata contro povero branco senza alpha' ?" Sergej aveva finito di scaricare la merce, come la chiamava Markus.
"Il ragazzo ha ragione, discuteremo dei nostri modus operandi un'altra volta, ora dobbiamo arrivare a chi ha fabbricato quei proiettili."
"Questi feticci, vorrai dire..." Rosana guardava fisso il proiettile d'argento
"Feticci? Stai scherzando, vero?" Sergej si avvicinò al proiettile, cercando di avvertire vibrazioni spirituali da esso, ma quella era una pratica a lui poco congeniale.
"Ne sono molto sicura. In questo proiettile c'è uno spirito, è simile ai feticci chiamati Freccia del Tuono. Oltre al danno fisico, aggravato per noi Uratha in quanto argento, il Feticcio rilascia una scarica elettrica che rende confusi per qualche secondo. Anche se in forma da battaglia."
"Vuoi dire che dei Puri hanno creato proiettili in argento per armare un gruppo di umani per darci la caccia? O meglio, dare la caccia ad Alexander?" Markus, guardava le borse con dentro gli AK-47, immaginando che ognuno di quegli oggetti fosse un feticcio.
"E' improbabile, se non impossibile...Alle tribù dei Puri l'Argento è letale persino al contatto, non avrebbero mai potuto armeggiare proiettili d'argento, e in secondo luogo, Madre Luna non gli ha concesso auspici, come a noi rinnegati, e questo dovrebbe rendergli impossibile richiamare Spiriti per creare dei Feticci."
"Questo vuol dire solo una cosa..."
"Dietro alla creazione di questi proiettili, c'è la mano di un Uratha. Come noi."

Capitolo X : Il brutto risveglio di Igor Krakov (Terza seduta 19/04/2006 - prima parte)

“E così è qui che abita il nostro amico”
Grigor fermò il taxi a qualche metro dall’ingresso del palazzo di periferia nel quale, secondo il database dell’autonoleggio, abitava Igor Krakov, l’uomo che aveva noleggiato la Bmw nera.
“Bene, allora è proprio il caso di andare a fondo di questa storia” Anya si legò i capelli fluenti a coda di cavallo e scrocchio le dita
“Con calma fanciulla, dobbiamo solo spaventarlo ok? Non vorremmo mica fare qualche azzardo” disse Grigor mentre si tirava su il cappuccio del giubbotto, la pioggia che ticchettava sul tetto del Taxi.
“Ovvio Grig, lo spaventeremo. E ognuno ha il suo modo di spaventare, giusto?”
“Non fa una grinza” I due scesero dall’auto, dirigendosi a passo deciso all’ingresso del palazzo.
L’interno era come se lo ci aspettava : un miscuglio di odori, umidità e sporcizia, condito da qualche chiazza incrostata di materiale organico non ben definito. Era incredibile come nella periferia di una città tanto osannata per la sua bellezza, esistessero ancora posti del genere.
“Salve, sto cercando il signor Krakov” disse Anya, appoggiata al bancone di quella che aveva l’aria di essere una reception. Il vecchio sdraiato sulla poltrona al di là la squadrò per benino e poi rispose “Krakov? Igor Krakov? E cosa vuole una bella figa come te da un cocainomane come quello?”
“ Hey, nonno, questi sono cazzi di Krakov, che dici? Ora mi vuoi dire se è qui che lo posso trovare?” i sodi seni di Anya spinti ed accentuati contro il bancone
“Ma…ma certo che lo trovi qui, tra l’altro deve essere in casa, appartamento 22, secondo piano”
“Grazie nonno”
Anche ai piani superiori la situazione non cambiava, sporcizia e umori ovunque. Il naso sensibile di Grigor fiutava una moltitudine di odori. Poi giunsero davanti alla porta n. 22.
“Bene, allora tu gli fai aprire la porta e poi io lo sistemo, ok?”
“Niente collari questa volta? Quasi ci avevo preso gusto” disse sorridendo Anya, mentre si accingeva a bussare alla porta.

Colpi sordi, bassi. Da dove provengono? Da nessuna parte…Dio la testa in fiamme, ma dove cazzo sono stato ieri…Di nuovo quei colpi, di più e più forti. La porta…si la porta, sono nel mio fottuto appartamento. Ma che ore sono? Fanculo, devo prendere il pusher per i capelli, quella roba era una merda, altro che purissima e di prim’ordine. Mi ci sono giocato quasi tutti i soldi che ho fatto col noleggio…Di nuovo i colpi…Sto arrivando, figlio di puttana ma cos’hai scambiato casa mia per un ufficio? Hey…La testa mi deve fare ancora degli scherzi…E’ una bella figa quella che sto guardando dallo spioncino? Eh si…ovunque sia stato ieri mi devo essere divertito un sacco…

Alla terza serie di bussate Anya stava quasi per scardinare la porta, ma fortunatamente qualcuno alla fine rispose
“Chi è?” Una voce roca, tipica di chi si è appena svegliato da un brutto sonno pesante condito da incubi.
“Igor Krakov?”
”In persona bellezza, hai bisogno?”
“Si, aprimi per favore, ci sono cose importanti che devo chiederti…e altre cose che voglio farti” Anya si morse il labbro inferiore, mentre pronunciava l’ultima frase. La porta si aprì automaticamente.
“Ma certo tesoro, tutto quello che” Il gancio sinistro di Anya colpì Krakov di striscio allo zigomo, lasciandolo stupito e facendolo barcollare sino alla parete alle sue spalle
“Ma porca troia, mai una volta che segua il piano” ringhiò Grigor, che subito si catapultò sul drogato, cercando di bloccarlo a terra, ma questo fu più svelto e si divincolò dalla presa scivolando sul giubbotto bagnato di Grigor.
Krakov corse verso la cucina, Anya lo raggiunse in tempo, vedendogli estrarre un coltello da un cassetto.
“Fatti sotto puttana! Ma chi cazzo siete?!?” urlava mentre agitava il coltello nel vuoto. Anya schivava senza problemi i colpi, poi blocco di scatto il braccio di Igor
“Ufficio recupero crediti” disse, assestandogli un pugno dritto alla bocca dello stomaco “Il tuo brutto culo è scaduto, devi pagare il debito”
Krakov barcollò, accasciandosi a terra. A quel punto Grigor fu su di lui, il cappuccio abbassato che mostrava tutta la furia del Mezzo Lupo in un digrignare di zanne e un serrare di artigli.
“Ma porca troia, ma chi cazzo siete? Che volete?”
“Risposte, signor Krakov. Semplici risposte che ci puoi dare oppure no, nel qual caso…beh non lo vuoi sapere cosa succede se non ci rispondi.”
Igor Krakov si stava letteralmente pisciando sotto. “Va bene, va bene, che volete sapere?”
“La macchina che hai noleggiato ieri. Perché l’hai fatto?”
“O cristo…è semplicemente un lavoretto, ma che razza di…” gli artigli di Grigor pressarono sulle spalle di Krakov. Il dolore si espanse per tutto il corpo
”Gesù! Va bene d’accordo! Sono lavori che ci commissiona Il Mercante!”
“Chi?” Chiese Anya con faccia allibita
“Il Mercante, nessuno sa come si chiami veramente. Noi drogati, per trovare i soldi per la dose, andiamo da lui a chiedergli se ha qualche lavoro da darci, paga bene e non chiede niente di esagerato, almeno a chi è sotto la sua custodia. A me ha chiesto di noleggiare quell’auto, lasciarla ad un molo e poi andarla a prendere il giorno dopo e riconsegnarla. E’ tutto quello che so, lo giuro!”
“E dove lo troviamo Il Mercante?”
“All’Anarchy, una discoteca in un vecchio capannone nella zona industriale, lo potete trovare li:”
Lentamente, la morsa di Grigor si allentò
“Visto? A fare i bravi non ci si fa male. Ora noi ce ne andremo, e controlleremo se quello che ci hai detto è vero. Se anche solo una sillaba della tua storia non risulta, Torneremo qui. Incazzati e stanchi.”
Krakov, fece un leggero cenno con la testa.
Grigor si alzò, tirò nuovamente su il cappuccio e si diresse all’uscita.
“Ciao tesoro, sei stato fantastico, sono ancora sudata” Anya si chinò e diede un bacio in fronte al drogato.
Quella giornata era incominciata decisamente male per Igor Krakov.

Ululato di servizio : Fine votazioni e anticipazioni

Rieccoci per l'ululato della settimana.

La votazione del personaggio preferito si è conclusa con un doppio parimerito : Grigor e Markus in testa con 3 voti ciascuno e Rosana e Sergej al secondo posto con 1 voto ciascuno. L'unica rimasta a bocca asciutta è stata Anya. Potete raggiungere il link dei voti cliccando
qui

Ed ora passiamo alle anticipazioni, molto presto (stasera) arriveranno online i capitoli della terza e quarta seduta dove vedremo il branco sempre più immerso nel mistero dietro alla morte di Alexander. Grigor ed Anya andranno a fare visita a chi ha noleggiato la Bmw nera e farà anche la sua comparsa un personaggio molto intrigante : Il Mercante.
Rimanete con noi perchè le notti di caccia non sono ancora finite.


Infine colgo l'occasione per congratularmi con Magister, alias Grigor, che si è laureato (insieme al nostro amico Alex che non fa parte del branco)!!! Fategli tutti le congratulazioni, mi raccomando :)