23 giugno 2006

Capitolo XVI : A Detective's Story

"Ho capito. D'accordo, farò il possibile."
Che razza di telefonata, in piena notte poi. La faccenda si stava facendo sempre più strana. Non sono mai stato un poliziotto modello, ma ho sempre cercato di rimanere pulito, di non farmi mai corrompere, a volte anche a rischio della vita. Ma in un mondo chiuso e autoritario come in quello dove sono vissuto non è stato affatto facile perseguire questo mio desiderio. Il mio primo partner, quello che sarebbe dovuto essere stato il mio "mentore", quello che ti insegna come muoversi, come parlare, come gestire situazioni critiche, non è stato migliore di quel padre morto di cirrosi epatica che preferifa una bottiglia di Vodka alla mamma e a me. Era corrotto. Corrotto sino al midollo. Tangenti, insabbiamento di prove, era tutto all'ordine del giorno, ed io non potevo fare nulla. Dio solo sa quanto sono andato vicino a quel baratro. Poi, col cambio del capo della polizia, ebbi la mia occasione. I rapporti segreti che avevo redatto in anni di servizio sarebbero finalmente tornati utili, e stavo per riuscirci, stavo per consegnarli. Ma la mafia russa sa il fatto suo. Un incidente d'auto, un incidente calcolato e premeditato, ci fece fare un capitombolo nella Neva. Il mio "mentore" morì così, affogato mentre vomitava Vodka, ed io mi salvai per miracolo. Così i miei rapporti affondarono con la macchina e, incredibilmente, non furono mai più ritrovati.
Fu così che cambiai distretto della città, riuscii a diventare Detective e decisi che non avrei mai avuto un partner. Ma il passato è come le stelle, per quanto possa essere lontano riesci sempre a vederlo, e lui vede te.
Non so perchè certe notti mi ritrovo ancora a pensare a questa storia, forse il rimorso di non essere riuscito nel mio intento, forse la consapevolezza che il crimine organizzato e qualche tangente ben piazzata, sono più forti della giustizia. Invece no, so bene perchè ultimamente ci penso spesso. So che il passato è tornato sotto forma di velata minaccia, per costringermi a tenere sotto controllo il locale. Ma questa volta non mi lascerò vincere, non lo permetterò. Le mie contro-indagini mi hanno già portato vicino a chi c'è dietro a questa....Il citofono? Ma sono le 4 di notte, chi diavolo può essere...?

"Derek? Scusa per l'ora, sono Rosana. Ho bisogno del tuo aiuto."

1 Commenti:

Blogger Selene ha detto...

Ma il passato è come le stelle, per quanto possa essere lontano riesci sempre a vederlo, e lui vede te.

Non sai quanto è vero!

12:36 PM  

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