02 marzo 2009

Capitolo XX: Rivelazioni scomode

Il colpo secco del bicchiere, sbattuto con forza sul bancone del B.i.t.e., spezzò il filo dei pensieri di Grigor, facendolo tornare bruscamente al presente. Di fianco a lui un Markus dall'aria stanca stava svitando il tappo di una bottiglia di Vodka.
"Non ci pensare troppo su." disse, versandone un bicchiere a Grigor e poi uno a se stesso. "Hai fatto solo quello che ti ha detto l'istinto, e hai dato a quell'uomo ciò che si meritava" la Vodka scomparve dal bicchiere di Markus alla stessa velocità con cui era comparsa.
"Non so Markus....è stato cedere alla Furia....è stato un atto di vendetta...."
"Di giustizia!" di nuovo il colpo sordo del bicchiere sul bancone. "La Legge del Branco è questa. Tocca uno di noi, e noi tocchiamo te. Non esiste legge più semplice. Grigor, quell'uomo sarebbe comunque morto, prima o poi, se non per mano tua, sicuramente per mano mia. Profanano il nostro territorio, invadono casa nostra e, prima ancora, prendono parte all'assassinio di nostro padre! Questo per me basta e avanza per giustificare la tua reazione."
Grigor rimase un attimo in silenzio, gurdando il suo bicchiere di Vodka ancora intonso. Seppur non condividendolo, aveva capito il messaggio che Markus gli stava dando.
Bevve tutto d'un fiato.
"Grazie Markus, credo di sentirmi già un po' meglio" Markus gli diede una pacca sulla spalla "Dovere".
In quel preciso istante la porta del B.i.t.e. si aprì, facendo entrare una frettolosa Rosana.
"Oh! Chi si rivede, buon pomeriggio!"
"Risparmiati il sarcasmo Markus..." Rosana si era già preparata psicologicamente ad affrontare il discorso con Markus durante il viaggio con Derek verso il locale.
"Non è proprio il momento di affrontare un discorso sulla mia vita privata, dobbiamo discutere di altro"
"Ah, adesso siamo già alla vita privata?" Markus serrò il pugno sul bicchiere, che scricchiolò
"C'è tempo dopo per litigare" intervenne Grigor "Anche se, devo essere sincero, sarei curioso anche io di sapere gli sviluppi di questa tua nuova vita privata" Rosana guardò Grigor con fare supplicante, quasi come dire "ti prego Grigor, almeno tu..." ma fu Markus a deviare il discorso.
"Come avrai notato dalla mia fasciatura, ieri sera abbiamo subito un attacco." Rosana tornò immediatamente seria. Era entrata talmente in fretta che non aveva notato la fasciatura attorno alla testa di Markus, una garza cambiata da poco era fissa sulla sua tempia sinistra.
"Un attacco? Da parte di chi?"
"Gli Spetsnaz di Grigor."
"Come, quando? Cos'è successo?"
Markus si mise a raccontare in dettaglio l'accaduto della sera passata, mentre Grigor concluse il racconto con l'inseguimento e la morte di Volpe Grigia. Rosana si sentì doppiamente colpevole di essere rimasta lontana dalla loro tana per così tanto tempo, e la sensazione fu aggravata dal fatto che la notte passata con Derek non aveva portato alcun frutto tangibile a loro favore, se non la vaga promessa di un'indagine approfondita all'Anarchy.
"Dobbiamo assolutamente reagire." disse infine. "Ci servono più informazioni sui nostri nemici e, purtroppo, solo un uomo è disposto a fornircele in questo momento."
"Uomo?" chiese Markus "Non vorrai per caso dire un fottuto pellefredda succhiasangue del cazzo?" Rosana annuì.
"Scordatelo! Qualunque informazione possa avere, non varrà mai il prezzo che ce la farebbe pagare, soprattutto se il prezzo è farli entrare in casa nostra!" concluse Markus.
"Lo so, ma quali altre opzioni ci rimangono? Rimanere qui ad aspettare le mosse avversarie?"
"In effetti ci sarebbe anche un'altra opzione" si intromise Grigor. "E tu dovresti saperla meglio di chiunque altra." La frase di Grigor riportò Rosana al di là del Guanto, dove avevano incontrato Deran Xa El. Lo spirito di grande potere che si era formato al di là del loro Locus poteva essere di certo interpellato e se la sua nascita, come pareva, era legata alla morte di Alexander, sicuramente anche le sue conoscienze sarebbero tornate utili per individuare il loro vero nemico.
"Di che diavolo state parlando, voi due...." disse, insospettito, Markus. Ma la sua indagine avrebbe dovuto aspettare, interrotta dall'arrivo di Sergej.
"Ce l'ho! Ci è voluto un po' ma ho individuato..." fermò la frase di colpo.
"Oh, ciao Rosana."
"Buongiorno Sergej". Il giovane membro del Branco sembrò improvvisamente titubante. La scena pareva come cristallizata, tutti erano in silenzio ad aspettare che Sergej ricominciasse a parlare.
"Pronto? Ce l'hai, cosa?" lo investì, ad un certo punto, Markus.
"Ho....si....ho un numero di telefono valido. Ho controllato le chiamate effettuate da quella camera d'albergo, ma sono rimasto fregato dal fatto che sono state tutte ricevute e da chiamate partite da cabine telefoniche, tranne una."
"Bene, allora abbiamo almeno una traccia, un luogo da visitare, qualche osso da rompere" disse Markus alzandosi dallo sgabello del bancone.
"Effettivamente si, ma c'è una nota dolente"
"Se è un luogo fuori città non c'è problema, ho voglia di guidare un po' " disse Grigor
"No no, è qui in città. Il problema è che...." Sergej guardò Rosana, sicuro che la cosa non le sarebbe piaciuta.

"E' il numero dell'appartamento del Detective Derek...."