28 giugno 2006

Capitolo XVIII : Baci al chiaro di luna

"Fare ricerche sull'Anarchy?"
Derek era rimasto sorpreso dalla richiesta di Rosana.
"E cosa dovrei scoprire, scusa? Più di quanto non sappiamo già?"
"Che intendi?"
"Ros...l'Anarchy è sotto controllo da tempo...Le bande di Punk e drogati fanno tutti capolino li ogni tanto, quando hanno bisogno di soldi, e sappiamo anche perchè."
"Sapete del mercante?"
"Certamente. E' una figura risaputa al distretto. Ma, aimè, non l'abbiamo mai colto nell'illegalità. Complice anche il fatto che è dannatamente introvabile, al di fuori delle serate del suo locale"
"Capisco..." Rosana si era seduta sul divanetto del modesto salotto dell'appartamento di Derek. Sembrava che il suo stipendio non gli permettesse granchè come mobilia.
"Senti, comunque mi farebbe piacere se tu potessi controllare i movimenti per me, sarebbe un grande favore."
"Rosana, lo sai che per te e le ragazze farei di tutto, e non fraintendermi" disse Derek sedendosi a fianco a Rosana, i suoi occhi persi in quelli di lei
"Ma devi essere sincera con me. Io non sono un Detective Privato, ho una posizione al distretto che mi sono guadaganto. E per quanto voi mi stiate a cuore, ho dei limiti legali che non posso sorpassare."
"Capisco" disse Rosana, distolgendo lo sguardo. Di tutti gli umani che aveva conosciuto, anche in modo molto intimo, Derek rimaneva un mistero per lei. Sembrava quasi che riuscisse a sondarle l'anima, arrivando a quella Rosana scomparsa ormai da tempo.
"Stai bene, vestita così" interuppe i suoi pensieri Derek
"Per cortesia Derek, è un vestito da discoteca"
"Già, ma questo non fa diminuire la tua bellezza" Derek le prese le mani nelle sue.
"Perchè sei venuta qui a quest'ora di notte, avresti potuto dirmi tutto questo anche domani..."
"Non so, mi è sembrato giusto venire ora, io..." Rosana si sentiva turbata. Era vero. Perchè era andata da Derek subito? Avrebbe potuto benissimo telefonargli e vederlo il giorno dopo. Per quale motivo aveva preferito chiedere aiuto ad un umano, piuttosto che rifugiarsi nel caldo abbraccio del suo branco? Cosa la incuriosiva in quell'uomo? Forse era proprio per quella sensazione che le trasmetteva, forse è perchè riusciva in qualche modo a farle dimenticare le brutte cose e a riaccendere il suo lato umano, quel lato che ancora aspettava di essere colmato con dell'amore sincero.
"...io credo...credo di averlo fatto perchè..."
Le loro labbra si incontrarono a metà della frase. Ma mai frase ebbe un senso più completo di quella, in quei giorni di tristi e confusionari eventi.

* * *

Il vento, la traccia, il fiato per la corsa. Grigor, Sergej ed Anya avevano tracciato l'odore di Volpe Grigia. Era sceso dal palazzo di fronte al B.I.T.E., era salito su di una macchina e si era diretto verso il porto. Lo stesso porto dove Sergej era stato con Markus. Dunque i bastardi avevano la tana li vicino. Correndo in forma di lupo per i vicoli del porto, il trio arrivò finalmente al palazzo dove l'odore di Volpe Grigia si disperdeva.
Grigor salì i pochi gradini che dal marciapiede portavano alla porta d'ingresso dell'Hotel. L'odore del bastardo proveniva da dentro. Si girò verso Sergej ed Anya. I tre si capirono al volo.
Anya corse in un vicolo laterale, assunse forma Dalu e si mise ad arrampicarsi sino al tetto, seguita da Sergej. Grigor tornò in forma umana ed entrò nell'Hotel. Ci mise poco a scoprire, dal vecchio ubriaco dell'uscere, in quale stanza risiedesse il suo "amico rientrato mezz'ora prima", e si diresse alla sua porta. Sergej ed Anya, sgusciarono attraverso il lucernario e la soffitta, sino a ricongiungersi a Grigor, così da non lasciare indizi di tutti e tre in giro per l'Hotel a quell'ora.
"Siamo pronti?" chiese Grigor
"Siamo nati pronti" disse Sergej. Anya lo guardò disgustata "Ma che cazzo di frase fatta sarebbe?"
"Oh allora!! Quando dico qualcosa di figo io dev'essere per forza una stronzata? Markus ne dice cinque al giorno!"
"Si ma Marlus lo fa con stile" commentà Anya
"Ragazzi...avremmo un lavoro da fare...Sergej, prego."
"Tsk..cosa fareste senza di me." per Sergej fu facile, entrare in sintonia con lo spirito elettrico dello stabile e spegnerne tutte le luci. Contemporaneamente partì l'azione.
Grigor sfondò la porta, mentre Anya si scagliava in avanti. Ma quello che li accolse non era certo quello che si aspettavano. Una raffica di mitragliatore li raggiunse in pieno corridoio, ferendoli di striscio in modo non grave. La Furia allora prese il sopravvento. I due Urshul capitombolarono nell'appartamento, incuranti delle pallottole. Volpe Grigia era barricato nella stanza di fronte all'ingresso, dopo un breve corridoio, riparato dietro ad un tavolo ribaltato a mo di barricata. Li stava aspettando. Grigor ne fu certo, mentre era concentrato a rigenerare i danni delle pallottole. Il bastardo lo aveva fatto apposta, aveva camminato lentamente per lasciare nitida la traccia del suo odore. In macchina aveva fumato ben tre sigarette, così da lasciargli una traccia inconfondibile con i mozziconi lanciati dal finestrino, e una volta arrivato all'Hotel, aveva camminato sino alla sua porta, sfregando una mano sulle pareti. Erano stati ingannati dal loro senso più sensibile.
Ma poco contava, ormai Volpe Grigia era alla loro mercè. Grigor ed Anya gli furono addosso in poco tempo. I possenti artigli Urshul lo disarmarono, ferendolo profondamente al braccio e disintegrando la sua patetica barricata e poi lo bloccarono a terra. Grigor assunse forma Dalu.
"Allora, Volpe Grigia. Sarebbe il caso di darci risposte ora, che dici?" Volpe Grigia sputò sangue e poi rispose sorridendo "E perchè dovrei? Se mi uccidete, non saprete un bel niente!"
"Vuoi scommettere?" Grigor conficcò profondamente gli artigli nelle carni di Volpe Grigia che soffocò un urlo.
"Il tuo compare è già morto e sappiamo che fai a capo di un certo Generale. Chi è? Dove lo possiamo trovare?" il bastardo rispose ridendo "Cosa credete, che io sia debole come quell'idiota di Polvere? Credete che ceda così facilmente alle vostre torture? Sono stato addestrato per questo, io..." il braccio di Volpe Grigia si spezzò sotto la pressione della zampa di Anya. Lo Spetsnaz quasi svenne dal dolore.
"Allora, tesoro. Sarà meglio che incominci a cantare, prima che ti riduciamo ad un invertebrato."
"Già, dovrei..." ansimava Volpe Grigia "ma sai cosa farò prima? Prima ti dirò che il casino che abbiamo fatto qui avrà già allertato la polizia, ed i miei 'amici' ormai staranno arrivando, e poi vi vorrei raccontare di quanto è stato appagante, ammazzare il vostro putrido capo branco..."
Per la prima volta, Grigor sentì il bisogno irrefrenabile di uccidere. Voleva sentire il sangue di quell'uomo scorrere. Voleva sentire il suo cuore cessare di battere. Mai avrebbe immaginato che la bestia, slegata dai catenacci della ragione, fosse talmente affamata di furia e sangue da condurlo al limite della sopportazione. Voleva Volpe Grigia morto. E lo voleva in quel momento. Cercava di rimanere in ascolto della sua coscienza, ma tutto quello che sentiva era un'eco lontana di sirene in avvicinamento e le urla dei coinquilini affacciati alla stanza. Quindi si lasciò andare.
"Me lo racconterai all'inferno, stronzo.." disse infine, affondando le sue zanne nel morbido collo di Volpe Grigia.

23 giugno 2006

Capitolo XVII : Sulle tracce della Volpe

"Dai forza! Perchè non vai più veloce! Voglio vedere cosa succede"
A Sergej non piaceva quando Grigor andava troppo forte.
"Caro Sergej, non capirai mai. Sono le 4 di notte, le strade sono vuote e l'asfalto è tutto per me. Markus andrà ai 30 all'ora con questa macchina, che invece deve essere soddisfatta, come una bella donna."
"Grig, per te anche la Vodka dev'essere soddisfatta come una bella donna"
"A proposito, dici che abbiamo fatto bene a lasciare Rosana da Derek? Che si è messa in testa?" chiese Grigor.
"A me lo chiedi? Quella ha tutti i suoi trick mentali ed esoterici che le fanno avere le sue intuizioni geniali, magari le sarà venuto in mente qualcosa..."
"Sarà..."
Appena Grigor fu vicino al B.I.T.E. si mise a sondare con lo spirito i suoi fratelli, e quello che avvertì non gli piacque. Markus era ferito pesantemente, vicino al Locus nell'intento di rigenerarsi tramite l'essenza, Grigor poteva ancora avvertire la Furia che si era accesa in lui, mentre Anya era sul tetto.
"Ma che cazzo è successo?" Grigor accelerò. "Hey Grig, guarda! Quelli siamo noi che partiamo dal B.I.T.E., sei riuscito a tornare indietro nel tempo!" Grigor ignorò la squallida battuta di Sergej, e accelerò ancora.
Arrivarono trovando Markus che era appena salito dallo scantinato, il corpo fasciato ed una larga benda in testa.
"Divertiti in disco?"
"Markus, ma che è successo?"
"Niente di che, sono inciampato sopra una raffica di Kalashnikov"
"Ecco! Te l'avevo detto di non lasciarle in giro quelle raffiche, hai visto?" "Sergej, per cortesia...Markus spiegati."
"Uno dei tuoi Spetsnaz è venuto a farci visita stanotte, dopo l'orario di chiusura, e sono certo che è stato qui anche quando il locale era aperto. Cercava qualcosa."
"E' stato qui? E adesso dov'è?"
"Quale delle due parti?"

Grigor rimase quasi stupito nel vedere il macello che era diventata la soffitta. Anya era intenta a ripulire il sangue nel modo migliore che poteva."Dov'è Rosana? Avrei bisogno del suo tocco femminile qui.." chiese Anya.
"Beh, il suo tocco femminile ora ci serve a casa del Detective Derek" rispose Sergej.
"Già, poi me la dovete rispiegare bene sta storia" continuò Markus "Comunque, Grigor, cosa mi dici, può essere lui uno dei due?"
Grigor si avvicinò alla parte con la testa, guardò attentamente quello che rimaneva della corporatura, e saggiò la sua fragranza. "Si, è uno dei due, probabilmente quello che si faceva chiamare Polvere"
"Polveri, Volpi Grigie, Generali, Mercanti...Ma che ha in testa la gente? Ma i nomi non si usano più, cazzo...?"
"Una volta tanto il tuo sarcasmo è appropriato, Sergej" commentò Markus.
"Non era solo..." Grigor puntava lo sguardo verso la porta d'uscita che dava sul tetto.
"Cosa?" Markus gli si avvicinò
"Non era solo, ti dico, sento l'odore dell'altro, provenire da fuori! Quanto tempo fa è successo sto casino?"
"Mezz'ora, pressapoco."
"Allora potremmo essere ancora in tempo!" Grigor mutò in Urshul e si mise a rincorrere la nitida scia di odore che percepiva
"E voi due cosa aspettate? Forza andate con lui!" ordinò Markus
"Dobbiamo sinceramente rivedere i ranghi del branco, sai Markus?" disse Sergej mentre mutava a sua volta in Urshul.
La notte era ancora lontana dall'essere finita.

Capitolo XVI : A Detective's Story

"Ho capito. D'accordo, farò il possibile."
Che razza di telefonata, in piena notte poi. La faccenda si stava facendo sempre più strana. Non sono mai stato un poliziotto modello, ma ho sempre cercato di rimanere pulito, di non farmi mai corrompere, a volte anche a rischio della vita. Ma in un mondo chiuso e autoritario come in quello dove sono vissuto non è stato affatto facile perseguire questo mio desiderio. Il mio primo partner, quello che sarebbe dovuto essere stato il mio "mentore", quello che ti insegna come muoversi, come parlare, come gestire situazioni critiche, non è stato migliore di quel padre morto di cirrosi epatica che preferifa una bottiglia di Vodka alla mamma e a me. Era corrotto. Corrotto sino al midollo. Tangenti, insabbiamento di prove, era tutto all'ordine del giorno, ed io non potevo fare nulla. Dio solo sa quanto sono andato vicino a quel baratro. Poi, col cambio del capo della polizia, ebbi la mia occasione. I rapporti segreti che avevo redatto in anni di servizio sarebbero finalmente tornati utili, e stavo per riuscirci, stavo per consegnarli. Ma la mafia russa sa il fatto suo. Un incidente d'auto, un incidente calcolato e premeditato, ci fece fare un capitombolo nella Neva. Il mio "mentore" morì così, affogato mentre vomitava Vodka, ed io mi salvai per miracolo. Così i miei rapporti affondarono con la macchina e, incredibilmente, non furono mai più ritrovati.
Fu così che cambiai distretto della città, riuscii a diventare Detective e decisi che non avrei mai avuto un partner. Ma il passato è come le stelle, per quanto possa essere lontano riesci sempre a vederlo, e lui vede te.
Non so perchè certe notti mi ritrovo ancora a pensare a questa storia, forse il rimorso di non essere riuscito nel mio intento, forse la consapevolezza che il crimine organizzato e qualche tangente ben piazzata, sono più forti della giustizia. Invece no, so bene perchè ultimamente ci penso spesso. So che il passato è tornato sotto forma di velata minaccia, per costringermi a tenere sotto controllo il locale. Ma questa volta non mi lascerò vincere, non lo permetterò. Le mie contro-indagini mi hanno già portato vicino a chi c'è dietro a questa....Il citofono? Ma sono le 4 di notte, chi diavolo può essere...?

"Derek? Scusa per l'ora, sono Rosana. Ho bisogno del tuo aiuto."

22 giugno 2006

Capitolo XV : Non durante il mio turno...

"Ecco la paga ragazzoni, ci vediamo domani sera"
Anya diede la busta con i soldi per la serata ai due picciotti di Markus, che lo aiutavano come buttafuori al B.I.T.E.
La serata era passata tranquilla ed ora Anya e Markus erano nel vicolo a respirare un po' di aria fresca.
"Non sono ancora tornati, la cosa non mi piace"
"Rilassati Markus...sono andati in una discoteca, ne avranno aprofittato per spassarsela un po', io l'avrei fatto'"
"Rosana, che approfitta e se la spassa?" in effetti l'immagine sembrava del tutto irrealistica.
Markus si appoggiò al muro del B.I.T.E., lo sguardo rivolto verso la luna crescente che si intravvedeva nello scorcio di cielo tra i due palazzi che incorniciavano il vicolo. Non aveva ancora avuto tempo per fare mente locale sugli avvenimenti, che si stavano susseguendo troppo veloci. L'attacco del Beshilu, gli Spetsnaz descritti da Grigor, il coinvolgimento di un Uratha nella creazione dei feticci d'argento. Non sapeva da dove cominciare. Andare a parlare con la tribù del Nord di Sanpietroburgo, l'unica oltre al branco senza alfa a Sud-Est, ad avere ancora un Capo Branco? Andare a cacciare i Beshilu, per scoprire quanto e come erano coinvolti? Oppure seguire la traccia del porto, e cercare il covo dei bastardi umani?
La risposta si presentò da sola.
Fu un attimo, proprio davanti alla luna. Ma gli occhi di Markus, abituati a seguire i movimenti veloci dei suoi avversari, la videro. Videro chiaramente la figura umana che, con una notevole abilità, aveva saltato dal tetto adiacente allo stabile del B.I.T.E. per atterrare proprio sopra al loro tetto.
"Merda! Abbiamo visite!" Markus spinse via dalla porta Anya che venne presa alla sprovvista e ruzzolò di lato contro la scala antincendio "Corri sul tetto! Qualcuno è appena saltato sopra le nostre teste!" Senza farsi domande Anya assunse forma Dalu e si mise a salire la scala.
Markus invece passò all'interno, piano dopo piano il suo corpo mutava, nella forma da caccia Urshul, rapida e dai sensi accuiti. In meno di 20 secondi aveva percorso i 4 piani del B.I.T.E., accostandosi sotto alla botola che portava nella soffitta. Il Tetto del B.I.T.E. era piatto, come la maggiorparte dei tetti di quell'isolato, e al centro di esso si ergeva una piccola struttura che fungeva da soffitta che era direttamente collegata all'interno del palazzo da quell'unica botola, sotto la quale Markus attendeva.
Non ci volle molto, dalla larga serratura della botola serpeggiò verso il basso una fibra ottica. Rimase dritta per qualche istante e poi si piegò ad "L", facendo un giro di 360° attorno a se stessa. Inutile dire che alla vista di Markus la fibra ottica si fermò di colpo accompagnata da una forte esclamazione di stupore proveniente da sopra la botola
"Merda...."
Markus fu un fulmine. Caricando il peso sulle possenti zampe dell'Urshul saltò sfondando la botola ed entrando nella soffitta del B.I.T.E. . L'uomo davanti a lui era in mimetica nera, completo di gibernaggio, visore notturno e passamontagna, imbracciava un AK-47 e di sicuro non era contento di trovarsi faccia a faccia con un Lupo Mannaro incazzato.
Markus gli fu addosso, gli artigli saettarono verso il petto della preda, ma lo Spetsnaz fu veloce e rotolò di lato. Una raffica breve raggiunse Markus in pieno petto, facendolo cadere di schiena. Ma questo non bastò ad arrestare la metamorfosi che era già in atto. Dall'Urshul caduto si alzò il Gauru, imponente nella sua furia. La bestia era fuori e nessuno avrebbe mai potuto fermarla.

Anya saliva rapida sulla scala antincendio, si dovette fermare due volte per allungare le scale retrattili che collegavano i pianerottoli di uscita. Verso il terzo piano sentì chiaramente una raffica soffocata di mitra, provenire dal tetto.
"Dannazione Markus! Perchè non aspetti mai!"

La seconda raffica raggiunse di striscio l'enorme Lupo Mannaro senza minimanete rallentarne la corsa, il morso saldo di Markus si chiuse sul braccio dell'uomo che urlò dal dolore. Markus poteva avvertire chiaramente le ossa scricchiolare sotto le sue mandibole. Non voleva ucciderlo, gli sarebbe servito vivo. Ma quant'è difficile governare la furia...
Il soldato però, non poteva arrendersi così, era stato addestrato per eventi come quello, e seppur ricolmo di paura, la voglia di sopravvivenza ebbe la meglio. In un attimo la sua mente militare analizzò la situazione e gli fece notare come l'enorme Licantropo gli aveva azzannato il braccio di appoggio del fucile, e non quello che stringeva ancora saldo il manico e il grilletto.
Lo Spetsnaz, in un ultimo lampo di lucidità, appoggiò il fucile sul muso di Markus e fece fuoco.

Anya era appena salita sul tetto quando sentì la seconda raffica. Corse veloce verso la porta socchiusa che dava all'interno del casolare del tetto. Spalancò la porta, e si preparò alla lotta, ma capì subito che non ce ne sarebbe stato bisogno.
Markus teneva il fucile dello Spetsnaz in una mano, aveva segni di colpi a bruciapelo appena sopra l'orecchio. Nelle forti mascelle teneva ancora stretto il braccio dell'uomo. Il problema era che il resto del corpo del soldato era ad un paio di metri di distanza, squarciato in due.
Lentamente Markus tornò in forma Hishu.
"Vai immediatamente dalle ragazze, se qualcuna si è svegliata per il casino, tranquillizzale in qualche modo..."
"Markus...ti hanno sparato in testa, dovresti..."
"VAI!"
Anya, non si fermò a discutere.


* * *

Volpe Grigia spense il visore termografico e ripose nella sacca nera il fucile da cecchino. Dalla sua posizione nel palazzo di fronte al B.I.T.E. aveva potuto constatare come il loro tentativo di intrusione nel campo nemico fosse miseramente fallito. Il Generale non sarebbe stato affatto contento di sapere che non avevano localizzato la posizione chiamata "Locus", e che neppure il suo giro di ronda durante l'orario di apertura del locale aveva fornito indizi sulla sua posizione. Polvere era stato sfortunato, ma d'altra parte quello era il loro lavoro. Non restava che sperare che il loro terzo "contatto forzato" producesse per loro degli indizi concreti.

Glossario della Luna

Dopo ben 14 capitoli, forse è giunto il momento di fare chiarezza su alcuni termini che ai profani dell'ambientazione Lupi Mannari : i Rinnegati rimangono senza significato.
Sicuro che questo Glossario della Luna vi piacerà ve lo aggiungerò nella sidebar, così da averlo sempre sott'occhio anche per termini futuri che potranno apparire.

Azlu : Le Schiere dei Ragni; Spiriti che possiedono i corpi e quando li dominano li tramutano in orrendi uomini.ragno

Beshilu: Le Schiere dei Ratti. Come le Azlu, i Beshilu possiedono i corpi ma quando li dominano li tramutano in uomini-ratto

Dalu : Forma quasi umana di un Lupo Mannaro. Rimangono tratti antropomorfi ma si accentua la peluria e la massa muscolare

Essenza : Energia del mondo degli spirit che compone le entità spirituali e conferisce potere ai Lupi Mannari

Gauru : La terribile forma da battaglia del Lupo Mannaro. Questa forma è il Lupo Mannaro che si vede nei Film, alto all'incirca 3 metri, incurante delle ferite e dalla Furia inarrestabile

Guanto, il: Il confine semipermanente fra il mondo degli spiriti e quello fisico. Attraversabile solo da coloro che hanno affinità col mondo spirituale e solo in specifici punti deboli chiamati Locus

Locus: Oggetto del mondo Fisico attorno al quale il Guanto è più debole. E' fonte di Essenza ed è gelosamente custodito da spiriti o Uratha (di solito al centro del loro territorio)

Hishu : La forma umana dei Lupi Mannari, del tutto indistinguibile da un uomo qualunque.

Hisil : Il nome del mondo degli spiriti

Uratha : il nome dei Lupi Mannari

Urhan : La forma lupo dei Lupi Mannari, del tutto indistinguibile da un lupo normale

Urshul : Forma da caccia dei Lupi Mannari. Appare come un grosso lupo con tratti antropomorfi sulle zampe anteriori

Capitolo XIV : Affare fatto?

"Se ti accomodi fuori, e non ti fai più rivedere, mamma e papà saranno più contenti"
Markus aveva appena liquidato il piantagrane della serata. Ce n'era sempre uno ogni tanto, arrivavano, bevevano troppo, davano fastidio alle ragazze e di tutta risposta ricevevano la presa d'acciaio di Markus che li scaraventava gentilmente all'uscita del B.I.T.E.
La serata orami stava comunque volgendo al termine, Rosana Grigor e Sergej non erano ancora tornati e la cosa incominciava ad infastidire particolarmente Markus. Ma c'era un'altra cosa che lo infastidiva. Quell'odore. Lo aveva iniziato ad annusare da una mezzoretta, prima vago in tutto il locale, poi sempre più concentrato in alcuni punti precisi. Prima quel tavolo laggiù, vicino a quella coppia, poi al bancone del bar, poi un passaggio breve vicino alla tenda del privè. Markus odiava il B.I.T.E. da quel lato. La calca di odori che generava tutta quella gente, rendeva difficile il lavoro di un cacciatore. Ma l'odore che stava cercando di braccare Markus era inconfondibile, lo conosceva bene, lo sentiva quasi ogni giorno : polvere da sparo.
Qualcuno era venuto a farsi un giro nel B.I.T.E. armato. Ed era ancora li, da qualche parte.

* * *

L'uscita di sicurezza si aprì di scatto, facendo apparire nel vicolo a lato dell'Anarchy la figura di Grigor, che si era messo ad inseguire Rosana, appena questa era uscita con la sua preda. L'uomo in gessato grigio, i capelli neri lucidi legati in una lunga coda dietro la schiena, era in piedi davanti a Rosana, in forma Dalu. Impassibile.
"Dunque, signorina, è me che cercava?" disse con spiccato accento tedesco. Grigor si concentrò subito su di lui, cercando di percepire il suo nome. Ed il nome che gli arrivò fu inequivocabile : Il Mercante.
"E' lui" disse Grigor a Rosana, la quale però aveva gli occhi sgranati, pervasi da una leggera aura indaco invisibile a chi non era affine al mondo degli spiriti.
"Anche gli spiriti, rifuggono quest'uomo..." pronunciò a bassa voce Rosana.
"Cosa vogliono da me, dei cuccioli di Uratha?"
"Chiarimenti, riguardo ad una faccenda poco chiara" disse Grigor. "Sappiamo che lei ha pagato un drogato per noleggiare una macchina, è vero?"
"Cosa mi offrite?" Rosana e Grigor si guardarono dubbiosi
"Prego?"
"Per le informazioni. Cosa avrò in cambio?" Rosana fece cenno a Grigor di lasciar parlare lei
"In questo momento, un nostro fratello ha spento tutte le luci del suo Anarchy. Ma potrebbe fare di peggio. Potrebbe togliere la corrente all'intero edificio, per molto tempo." mentì.
Il Mercante rimase in silenzio per qualche istante, quasi a soppesare quella minaccia con le informazioni che avrebbe dovuto dare.
"Si. Do spesso lavoretti del genere ai Drogati. Mi è stato commissionato da un uomo, che si fa conoscere col nome di Generale. Sono stato ben pagato per quel servigio."
"Dove possiamo trovare questo Generale?"
"Questa è un informazione che costa un po' di più delle vostre bugie...E voi attualmente non avete una merce di scambio valida." Rosana ormai ne era sicura. Gli spiriti aldilà del guanto non si avvicinavano a quell'uomo, la sua forma bestiale non gli procurava alcun fastidio, da lui non proveniva alcun odore e per finire....il suo cuore non batteva.
"Ha ragione. E cosa potrebbe essere una merce di scambio valida?" Il Mercante sembrava soddisfatto da quella domanda.
"Io e i miei colleghi, avremmo bisogno di un luogo. Un luogo sicuro, al di là del nostro, dove poter effettuare le nostre riunioni. L'esperienza mi insegna che non esiste luogo più sicuro di una tana di Uratha."
"Vorrebbe venire al B.I.T.E.?" Grigor era palesemente contrario alla richesta.
Rosana rimase a fissare negli occhi il Mercante. Quella proposta, ne era sicura, nascondeva sicuramente qualcos'altro.
"Ci penseremo."
La porta si aprì di nuovo, facendo arrivare Sergej, seguito da un'avvenente donna in abito da sera vermiglio, i capelli biondi a boccoli sulle spalle, occhi verde smeraldo e un calice in ogni mano.
"Era lui che volevi?" chiese con voce ammaliatrice
"Si, ma ora non ne ho più bisogno." rispose il Mercante "Molto bene, dunque, allora attenderò la vostra risposta alla mia richiesta".
"Allora ciao tesoro, ci vediamo presto" disse Sergej rivolto alla bionda creatura.
Mentre si allontanavano nel vicolo, Rosana Grigor e Sergej sentirono il tintinnio dei bicchieri che si toccavano.
La situazione si stava complicando, e il contenuto di quei calici lo confermava.
La bevanda aveva l'odore del sangue umano.

Aggiornamenti del Blog

Salve a tutti!

Sono appena tornato da quella che è stata l'ultima seduta della stagione del branco. Con la seduta appena conclusa ora ho abbastanza materiale per incominciare di nuovo ad aggiornare il blog con altri 10 capitoli, almeno.

Da domani sera inizierò a scrivere e colgo l'occasione per ringraziare tutti quei lettori che non ci hanno abbandonato, pur avendo avuto lunghi periodi vuoti.

Grazie a tutti ^^