10 marzo 2009

Capitolo XXI: Visita a domicilio

Grigor parcheggiò il suo taxi ad un isolato di distanza dall'appartamento del Detective Derek. Anya a Sergej scesero con lui. Era passata appena mezz'ora da quando la notizia del coinvolgimento del Detective, nell'intricata trama alle spalle dell'assassinio di Alexander, era saltata fuori. Rosana non aveva voluto commentare. Aveva detto a Grigor di andare subito all'appartamento, in quanto sarebbe stato vuoto, e di portarsi dietro Anya e Sergej, poi era salita nella sua stanza.
Anya poteva capire cosa stava provando la povera Rosana, e avrebbe voluto rimanerle vicina, ma il tempo giocava a loro sfavore. Troppe novità erano venute a galla negli ultimi giorni, e decisioni rapide dovevano essere prese. Ma non prima di aver ben chiara la situazione. Dopo una decina di minuti i tre Uratha arrivarono davanti alla porta del palazzo dove risiedeva Derek.
"Bene, ora come procediamo?" chiese Anya.
"Sergej sa cosa fare" rispose Grigor, mentre si guardava attorno per notare se occhi indiscreti erano puntati su di loro.
"E' pieno giorno però, cazzo..." protestava Sergej, mentre estraeva dalla tasca la sua pinza multiuso.
Un minuto scarso di lavoro e la porta si aprì.
"Certo che sei bravo con i buchi, eh?" lo scherzò Anya, mentre sinuosa scivolava all'interno del palazzo.
"Meno male che sei come una cugina, senò te lo farei vedere io come sono bravo!" sbottò Sergej, riponendo la pinza.
"Ok, rimaniamo concentrati ragazzi" disse infine Grigor, chiudendosi la porta alle spalle.
Il Palazzo era molto scarno, costruito nel quartiere delle case popolari. Un paio di appartamenti erano al piano terra, mentre una stretta scalinata partiva ad appena cinque metri dall'ingresso, portando ai piani superiori. L'appartamento di Derek era al terzo piano, e i tre si avventurarono sino ad esso.
"Altro giro, altra corsa..." disse Sergej, le pinze multiuso già pronte al lavoro
"Hey...quella è una mia battuta..." fece notare Grigor.
La porta dell'appartamento di Derek risultò un poco più complicata da aprire, ma un minuto e mezzo dopo si arrese all'abilità di Sergej.
I tre si sparsero all'interno dell'appartamento, alla ricerca di qualsiasi indizio. Anya andò in camera da letto, quasi più curiosa di vedere lo stato in cui versava dopo una notte e una mattina di "lavoro" di Rosana, Grigor si mise a setacciare l'ingresso e la posta, mentre Sergej si mise alla scrivania dal computer del Detective.
"Un Apple....certo che ne fa di soldi per essere un detective..." disse prima di iniziare il suo hacking.
Il sistema operativo della Apple non era il pane quotidiano di Sergej, ma i risultati furono ottimi lo stesso. In meno di un quarto d'ora aveva settacciato le cartelle nascoste del Detective, trovando inizialmente poco e niente. Poi si imbattè in una sottocartella criptata dal nome "ctr_indg". Incuriosito dal nome, Sergej forzò il file, e ne trovò al suo interno un piacevole contenuto.
Anya, nel frattempo aveva annusato la camera da letto di Derek, alla ricerca di qualche traccia diversa da quelle che si aspettava, ma non ne sentì. Poi, però, la sua attenzione cadde su un bloc-notes a fianco del letto. Poteva essere una coincidenza ma era dello stesso tipo che aveva trovato qualche notte prima nella tana del Beshilu. Il notes era ancora pulito, ma era evidente la mancanza di alcuni foglietti. Si mise in cerca di una matita.
"Ci siamo!" sentirono un paio di minuti dopo Grigor e Sergej. Anya uscì dalla camera da letto, in un atteggiamento che poteva definirsi scodinzolante.
"Guarda qua, nerd!" disse porgendo un foglio di notes sul quale era stata passata più volte una matita sino a ricoprirne una zona. Grazie al noto stratagemma, i solchi lasciati dalla biro sul foglio precedente a quello tracciato con la matita, formavano ciò che vi era stato scritto, nel qual caso un indirizzo.
"Ci risiamo con gli indirizzi?" protestò Grigor "Pare di si" gli rispose Anya.
"Direi che la cosa non mi stupisce più di tanto" ribattè Sergej "ho scoperto che il caro Detective sta facendo delle contro indagini, a nostro favore"
"Contro indagini?" domandò Anya "Si, in pratica qualcuno lo minacciava per tenerci sott'occhio, ma lui sta risalendo all'identità di questa persona, purtroppo però sul computer non ho trovato altro, evidentemente non vuole lasciare troppe tracce." spiegò Sergej, spegnendo il terminale.
"Questo rincuorerà Rosana" disse, sollevata, Anya.
"Ok, direi che abbiamo finito qui, filiamo via" disse Grigor.

"E una volta tanto non è morto nessuno..." pensò Sergej, chiudendo la porta.

02 marzo 2009

Capitolo XX: Rivelazioni scomode

Il colpo secco del bicchiere, sbattuto con forza sul bancone del B.i.t.e., spezzò il filo dei pensieri di Grigor, facendolo tornare bruscamente al presente. Di fianco a lui un Markus dall'aria stanca stava svitando il tappo di una bottiglia di Vodka.
"Non ci pensare troppo su." disse, versandone un bicchiere a Grigor e poi uno a se stesso. "Hai fatto solo quello che ti ha detto l'istinto, e hai dato a quell'uomo ciò che si meritava" la Vodka scomparve dal bicchiere di Markus alla stessa velocità con cui era comparsa.
"Non so Markus....è stato cedere alla Furia....è stato un atto di vendetta...."
"Di giustizia!" di nuovo il colpo sordo del bicchiere sul bancone. "La Legge del Branco è questa. Tocca uno di noi, e noi tocchiamo te. Non esiste legge più semplice. Grigor, quell'uomo sarebbe comunque morto, prima o poi, se non per mano tua, sicuramente per mano mia. Profanano il nostro territorio, invadono casa nostra e, prima ancora, prendono parte all'assassinio di nostro padre! Questo per me basta e avanza per giustificare la tua reazione."
Grigor rimase un attimo in silenzio, gurdando il suo bicchiere di Vodka ancora intonso. Seppur non condividendolo, aveva capito il messaggio che Markus gli stava dando.
Bevve tutto d'un fiato.
"Grazie Markus, credo di sentirmi già un po' meglio" Markus gli diede una pacca sulla spalla "Dovere".
In quel preciso istante la porta del B.i.t.e. si aprì, facendo entrare una frettolosa Rosana.
"Oh! Chi si rivede, buon pomeriggio!"
"Risparmiati il sarcasmo Markus..." Rosana si era già preparata psicologicamente ad affrontare il discorso con Markus durante il viaggio con Derek verso il locale.
"Non è proprio il momento di affrontare un discorso sulla mia vita privata, dobbiamo discutere di altro"
"Ah, adesso siamo già alla vita privata?" Markus serrò il pugno sul bicchiere, che scricchiolò
"C'è tempo dopo per litigare" intervenne Grigor "Anche se, devo essere sincero, sarei curioso anche io di sapere gli sviluppi di questa tua nuova vita privata" Rosana guardò Grigor con fare supplicante, quasi come dire "ti prego Grigor, almeno tu..." ma fu Markus a deviare il discorso.
"Come avrai notato dalla mia fasciatura, ieri sera abbiamo subito un attacco." Rosana tornò immediatamente seria. Era entrata talmente in fretta che non aveva notato la fasciatura attorno alla testa di Markus, una garza cambiata da poco era fissa sulla sua tempia sinistra.
"Un attacco? Da parte di chi?"
"Gli Spetsnaz di Grigor."
"Come, quando? Cos'è successo?"
Markus si mise a raccontare in dettaglio l'accaduto della sera passata, mentre Grigor concluse il racconto con l'inseguimento e la morte di Volpe Grigia. Rosana si sentì doppiamente colpevole di essere rimasta lontana dalla loro tana per così tanto tempo, e la sensazione fu aggravata dal fatto che la notte passata con Derek non aveva portato alcun frutto tangibile a loro favore, se non la vaga promessa di un'indagine approfondita all'Anarchy.
"Dobbiamo assolutamente reagire." disse infine. "Ci servono più informazioni sui nostri nemici e, purtroppo, solo un uomo è disposto a fornircele in questo momento."
"Uomo?" chiese Markus "Non vorrai per caso dire un fottuto pellefredda succhiasangue del cazzo?" Rosana annuì.
"Scordatelo! Qualunque informazione possa avere, non varrà mai il prezzo che ce la farebbe pagare, soprattutto se il prezzo è farli entrare in casa nostra!" concluse Markus.
"Lo so, ma quali altre opzioni ci rimangono? Rimanere qui ad aspettare le mosse avversarie?"
"In effetti ci sarebbe anche un'altra opzione" si intromise Grigor. "E tu dovresti saperla meglio di chiunque altra." La frase di Grigor riportò Rosana al di là del Guanto, dove avevano incontrato Deran Xa El. Lo spirito di grande potere che si era formato al di là del loro Locus poteva essere di certo interpellato e se la sua nascita, come pareva, era legata alla morte di Alexander, sicuramente anche le sue conoscienze sarebbero tornate utili per individuare il loro vero nemico.
"Di che diavolo state parlando, voi due...." disse, insospettito, Markus. Ma la sua indagine avrebbe dovuto aspettare, interrotta dall'arrivo di Sergej.
"Ce l'ho! Ci è voluto un po' ma ho individuato..." fermò la frase di colpo.
"Oh, ciao Rosana."
"Buongiorno Sergej". Il giovane membro del Branco sembrò improvvisamente titubante. La scena pareva come cristallizata, tutti erano in silenzio ad aspettare che Sergej ricominciasse a parlare.
"Pronto? Ce l'hai, cosa?" lo investì, ad un certo punto, Markus.
"Ho....si....ho un numero di telefono valido. Ho controllato le chiamate effettuate da quella camera d'albergo, ma sono rimasto fregato dal fatto che sono state tutte ricevute e da chiamate partite da cabine telefoniche, tranne una."
"Bene, allora abbiamo almeno una traccia, un luogo da visitare, qualche osso da rompere" disse Markus alzandosi dallo sgabello del bancone.
"Effettivamente si, ma c'è una nota dolente"
"Se è un luogo fuori città non c'è problema, ho voglia di guidare un po' " disse Grigor
"No no, è qui in città. Il problema è che...." Sergej guardò Rosana, sicuro che la cosa non le sarebbe piaciuta.

"E' il numero dell'appartamento del Detective Derek...."

26 febbraio 2009

CAPITOLO XIX: Il fuoco e la passione

La pioggia battente trasportò Rosana dal profondo sonno in cui era caduta, dopo la notte di passione con Derek, sino al dormiveglia. In quell'annebbiato frangente della coscienza tutto era perfetto, non c'erano problemi ne angosce, e il caldo abbraccio delle coperte faceva come da scudo verso il mondo esterno. Il profumo di quello che ora era diventato il suo uomo le riempì le narici, e l'aiutò ad allontanarsi ancora un poco dal limbo tra la realtà e il regno di Morfeo. Una volta completamente sveglia, Rosana notò che non era pioggia il rumore che l'aveva destata, ma il getto della doccia dove evidentemente Derek si stava lavando, non essendo a letto con lei. La sera appena passata le sembrava così innaturale, sentiva una sensazione strana dentro di lei, un misto tra un tradimento verso il branco ma al contempo di un gesto che l'aveva fatta ritrovare con se stessa. Ma i suoi problemi intimi, purtroppo, non erano nulla a confronto della situazione in cui stava volgendo la vicenda dell'assassinio di Alexander.
La doccia si spense, e il rumore della tendina per l'acqua fece intendere a Rosana che Derek aveva finito. Usò quegli ultimi momenti per dare una riordinata ai suoi pensieri e soprattutto al da farsi, poi la porta del bagno si aprì.
"Hey, ti ho svegliata?" Derek era a petto nudo, solo un asciugamano gli cingeva la vita coprendolo sino alle ginocchia.
"No, non ti preoccupare, mi sarei svegliata lo stesso, sono solitamente mattutina"
"Capisco, ma sono le due del pomeriggio."
Rosana, all'udire l'ora, trasalì. Era tardissimo! Il resto del Branco l'avrebbe sicuramente avvisata se fosse successo qualcosa, ma la sua assenza dopo le vicende all'Anarchy era intollerabile, c'erano serie decisioni da discutere, e senza di lei sarebbero state alla mercè di Markus e del suo modus operandi.
"Oddio Derek, è tardissimo, avresti dovuto svegliarmi prima, io....è tardi, devo tornare al Locale."
"Non ti preoccupare, ti accompagno, il mio turno al distretto inizia fra un'oretta."
Derek si sedette sul letto, gli occhi fissi in quelli di lei.
"Quello che è successo questa notte....so com'è la tua vita, e tu sai benissimo qual'è la mia, io non voglio che ci buttiamo in qualcosa più grande di noi senza aver parlato di..."
Il bacio di lei lo zittì.
"Viviamola d'istinto, l'animo umano non è soggetto a programmi o a restrizioni, è libero, come il vento. Lasciamoci trasportare."
Non uscirono di casa, se non tre quarti d'ora dopo.
* * *

Grigor era seduto al bancone del B.I.T.E., il suo orologio da polso con il cinturino strappato era stretto nelle sue mani. Stava ripensando alla notte appena passata e si chiedeva cosa diavolo stesse facendo Rosana per tardare così tanto, anche se in realtà sapeva benissimo la risposta. Ma non era quello che lo turbava, piuttosto l'aver ceduto alla Furia, e l'aver ammazzato Volpe Grigia senza riuscire a strappargli una qualche informazione, oltre che alla gola. Tornò coi ricordi in quella stanza e si vide senza controllo, totalmente slegato nella Furia, affondare le zanne nel collo dello Spetsnaz e poi tirare con forza all'indietro, imbrattando di sangue se stesso, gli altri e gran parte della mobilia di fronte a lui.
"Che diavolo hai fatto, cazzo!!" gli urlò Sergej "Questo figlio di puttana ti ha provocato apposta!" ma Grigor non era più in se, e subito si calò di nuovo sul corpo di Volpe Grigia, sbatacchiandolo per la stanza come fa un cane con uno straccio.
"Hey Grig! Basta! Fermati!" Anya gli fu addosso, lo strinse a se, aggrappata alla sua schiena, e dopo qualche istante sentì un fremito percorrere il corpo di Grigor, seguito dal tonfo sordo del cadavere. Lentamente Grigor tornò in se, il corpo ricoperto di sangue, la mente devastata dagli eventi appena accaduti.
"Io....io non so....." non riusciva ad articolare le parole, guardò il corpo di Volpe Grigia, orribilmente sfigurato, e per un attimo vide il corpo di Alexander. Nel profondo del suo animo sorse un gusto appagante di vendetta, ma proprio questo sentimento lo fece sprofondare nella tristezza, immaginando la delusione che avrebbe provato Alexander per lui.
"Hey Grig, è fatta, torna con noi, abbiamo bisogno di agire in fretta!" Sergej riportò Grigor alla realtà, una realtà poco piacevole. In lontananza le sirene dei poliziotti erano in avvicinamento, la situazione stava precipitando. Grigor si guardò intorno, non potevano andarsene a mani vuote, erano nella tana della Volpe, ci doveva essere pur qualcosa di utile. Anya rovistò negli armadi, Grigor perlustrò la stanza dove si trovavano, mentre Sergej stava armeggiando vicino al telefono.
"Non c'è assolutamente niente! Maledizione!" le urla di Anya provenivano dalla camera da letto, e Grigor stesso non aveva avuto più fortuna. Non una nota, non un ordine. Niente.
"Andiamocene, ho quello che ci serve!" disse Sergej, dopo aver messo giù la cornetta. "Fortunatamente le telefonate della compagnia telefonica di questo albergo sono facilmente rintracciabili, ho mandato un segnale al mio modem a casa da questo telefono, posso risalire ai numeri chiamati."
"Hai fatto, cosa?" disse Anya guardando il telefono come fosse una strana creatura cibernetica aliena.
"Non c'è tempo per le spiegazioni, ottimo lavoro Sergej, ora fuori di qui...vi raggiungo subito..." Anya e Sergej uscirono di corsa, diretti verso casa. Grigor rimase ancora un minuto nell'appartamento, giusto il tempo per bagnare stracci e divano di tutti gli alcolici del frigo bar, e dare fuoco all'intera stanza.
Nella strada sottostante la Polizia arrivò ad incendio ormai appiccato, troppo indaffarati ad avvisare i pompieri, troppo indaffarati a far uscire le prime persone dallo stabile, troppo indaffarati per notare tre lupi scappare e scomparire nel buio della notte.
Avete sentito ululare anche voi...?

24 ottobre 2007

Ululato di Servizio: Back in Black

Ma quanto tempo!!!

Sono riuscito a riottenere il controllo del blog ^^

See you soon.

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21 settembre 2006

28 giugno 2006

Capitolo XVIII : Baci al chiaro di luna

"Fare ricerche sull'Anarchy?"
Derek era rimasto sorpreso dalla richiesta di Rosana.
"E cosa dovrei scoprire, scusa? Più di quanto non sappiamo già?"
"Che intendi?"
"Ros...l'Anarchy è sotto controllo da tempo...Le bande di Punk e drogati fanno tutti capolino li ogni tanto, quando hanno bisogno di soldi, e sappiamo anche perchè."
"Sapete del mercante?"
"Certamente. E' una figura risaputa al distretto. Ma, aimè, non l'abbiamo mai colto nell'illegalità. Complice anche il fatto che è dannatamente introvabile, al di fuori delle serate del suo locale"
"Capisco..." Rosana si era seduta sul divanetto del modesto salotto dell'appartamento di Derek. Sembrava che il suo stipendio non gli permettesse granchè come mobilia.
"Senti, comunque mi farebbe piacere se tu potessi controllare i movimenti per me, sarebbe un grande favore."
"Rosana, lo sai che per te e le ragazze farei di tutto, e non fraintendermi" disse Derek sedendosi a fianco a Rosana, i suoi occhi persi in quelli di lei
"Ma devi essere sincera con me. Io non sono un Detective Privato, ho una posizione al distretto che mi sono guadaganto. E per quanto voi mi stiate a cuore, ho dei limiti legali che non posso sorpassare."
"Capisco" disse Rosana, distolgendo lo sguardo. Di tutti gli umani che aveva conosciuto, anche in modo molto intimo, Derek rimaneva un mistero per lei. Sembrava quasi che riuscisse a sondarle l'anima, arrivando a quella Rosana scomparsa ormai da tempo.
"Stai bene, vestita così" interuppe i suoi pensieri Derek
"Per cortesia Derek, è un vestito da discoteca"
"Già, ma questo non fa diminuire la tua bellezza" Derek le prese le mani nelle sue.
"Perchè sei venuta qui a quest'ora di notte, avresti potuto dirmi tutto questo anche domani..."
"Non so, mi è sembrato giusto venire ora, io..." Rosana si sentiva turbata. Era vero. Perchè era andata da Derek subito? Avrebbe potuto benissimo telefonargli e vederlo il giorno dopo. Per quale motivo aveva preferito chiedere aiuto ad un umano, piuttosto che rifugiarsi nel caldo abbraccio del suo branco? Cosa la incuriosiva in quell'uomo? Forse era proprio per quella sensazione che le trasmetteva, forse è perchè riusciva in qualche modo a farle dimenticare le brutte cose e a riaccendere il suo lato umano, quel lato che ancora aspettava di essere colmato con dell'amore sincero.
"...io credo...credo di averlo fatto perchè..."
Le loro labbra si incontrarono a metà della frase. Ma mai frase ebbe un senso più completo di quella, in quei giorni di tristi e confusionari eventi.

* * *

Il vento, la traccia, il fiato per la corsa. Grigor, Sergej ed Anya avevano tracciato l'odore di Volpe Grigia. Era sceso dal palazzo di fronte al B.I.T.E., era salito su di una macchina e si era diretto verso il porto. Lo stesso porto dove Sergej era stato con Markus. Dunque i bastardi avevano la tana li vicino. Correndo in forma di lupo per i vicoli del porto, il trio arrivò finalmente al palazzo dove l'odore di Volpe Grigia si disperdeva.
Grigor salì i pochi gradini che dal marciapiede portavano alla porta d'ingresso dell'Hotel. L'odore del bastardo proveniva da dentro. Si girò verso Sergej ed Anya. I tre si capirono al volo.
Anya corse in un vicolo laterale, assunse forma Dalu e si mise ad arrampicarsi sino al tetto, seguita da Sergej. Grigor tornò in forma umana ed entrò nell'Hotel. Ci mise poco a scoprire, dal vecchio ubriaco dell'uscere, in quale stanza risiedesse il suo "amico rientrato mezz'ora prima", e si diresse alla sua porta. Sergej ed Anya, sgusciarono attraverso il lucernario e la soffitta, sino a ricongiungersi a Grigor, così da non lasciare indizi di tutti e tre in giro per l'Hotel a quell'ora.
"Siamo pronti?" chiese Grigor
"Siamo nati pronti" disse Sergej. Anya lo guardò disgustata "Ma che cazzo di frase fatta sarebbe?"
"Oh allora!! Quando dico qualcosa di figo io dev'essere per forza una stronzata? Markus ne dice cinque al giorno!"
"Si ma Marlus lo fa con stile" commentà Anya
"Ragazzi...avremmo un lavoro da fare...Sergej, prego."
"Tsk..cosa fareste senza di me." per Sergej fu facile, entrare in sintonia con lo spirito elettrico dello stabile e spegnerne tutte le luci. Contemporaneamente partì l'azione.
Grigor sfondò la porta, mentre Anya si scagliava in avanti. Ma quello che li accolse non era certo quello che si aspettavano. Una raffica di mitragliatore li raggiunse in pieno corridoio, ferendoli di striscio in modo non grave. La Furia allora prese il sopravvento. I due Urshul capitombolarono nell'appartamento, incuranti delle pallottole. Volpe Grigia era barricato nella stanza di fronte all'ingresso, dopo un breve corridoio, riparato dietro ad un tavolo ribaltato a mo di barricata. Li stava aspettando. Grigor ne fu certo, mentre era concentrato a rigenerare i danni delle pallottole. Il bastardo lo aveva fatto apposta, aveva camminato lentamente per lasciare nitida la traccia del suo odore. In macchina aveva fumato ben tre sigarette, così da lasciargli una traccia inconfondibile con i mozziconi lanciati dal finestrino, e una volta arrivato all'Hotel, aveva camminato sino alla sua porta, sfregando una mano sulle pareti. Erano stati ingannati dal loro senso più sensibile.
Ma poco contava, ormai Volpe Grigia era alla loro mercè. Grigor ed Anya gli furono addosso in poco tempo. I possenti artigli Urshul lo disarmarono, ferendolo profondamente al braccio e disintegrando la sua patetica barricata e poi lo bloccarono a terra. Grigor assunse forma Dalu.
"Allora, Volpe Grigia. Sarebbe il caso di darci risposte ora, che dici?" Volpe Grigia sputò sangue e poi rispose sorridendo "E perchè dovrei? Se mi uccidete, non saprete un bel niente!"
"Vuoi scommettere?" Grigor conficcò profondamente gli artigli nelle carni di Volpe Grigia che soffocò un urlo.
"Il tuo compare è già morto e sappiamo che fai a capo di un certo Generale. Chi è? Dove lo possiamo trovare?" il bastardo rispose ridendo "Cosa credete, che io sia debole come quell'idiota di Polvere? Credete che ceda così facilmente alle vostre torture? Sono stato addestrato per questo, io..." il braccio di Volpe Grigia si spezzò sotto la pressione della zampa di Anya. Lo Spetsnaz quasi svenne dal dolore.
"Allora, tesoro. Sarà meglio che incominci a cantare, prima che ti riduciamo ad un invertebrato."
"Già, dovrei..." ansimava Volpe Grigia "ma sai cosa farò prima? Prima ti dirò che il casino che abbiamo fatto qui avrà già allertato la polizia, ed i miei 'amici' ormai staranno arrivando, e poi vi vorrei raccontare di quanto è stato appagante, ammazzare il vostro putrido capo branco..."
Per la prima volta, Grigor sentì il bisogno irrefrenabile di uccidere. Voleva sentire il sangue di quell'uomo scorrere. Voleva sentire il suo cuore cessare di battere. Mai avrebbe immaginato che la bestia, slegata dai catenacci della ragione, fosse talmente affamata di furia e sangue da condurlo al limite della sopportazione. Voleva Volpe Grigia morto. E lo voleva in quel momento. Cercava di rimanere in ascolto della sua coscienza, ma tutto quello che sentiva era un'eco lontana di sirene in avvicinamento e le urla dei coinquilini affacciati alla stanza. Quindi si lasciò andare.
"Me lo racconterai all'inferno, stronzo.." disse infine, affondando le sue zanne nel morbido collo di Volpe Grigia.

23 giugno 2006

Capitolo XVII : Sulle tracce della Volpe

"Dai forza! Perchè non vai più veloce! Voglio vedere cosa succede"
A Sergej non piaceva quando Grigor andava troppo forte.
"Caro Sergej, non capirai mai. Sono le 4 di notte, le strade sono vuote e l'asfalto è tutto per me. Markus andrà ai 30 all'ora con questa macchina, che invece deve essere soddisfatta, come una bella donna."
"Grig, per te anche la Vodka dev'essere soddisfatta come una bella donna"
"A proposito, dici che abbiamo fatto bene a lasciare Rosana da Derek? Che si è messa in testa?" chiese Grigor.
"A me lo chiedi? Quella ha tutti i suoi trick mentali ed esoterici che le fanno avere le sue intuizioni geniali, magari le sarà venuto in mente qualcosa..."
"Sarà..."
Appena Grigor fu vicino al B.I.T.E. si mise a sondare con lo spirito i suoi fratelli, e quello che avvertì non gli piacque. Markus era ferito pesantemente, vicino al Locus nell'intento di rigenerarsi tramite l'essenza, Grigor poteva ancora avvertire la Furia che si era accesa in lui, mentre Anya era sul tetto.
"Ma che cazzo è successo?" Grigor accelerò. "Hey Grig, guarda! Quelli siamo noi che partiamo dal B.I.T.E., sei riuscito a tornare indietro nel tempo!" Grigor ignorò la squallida battuta di Sergej, e accelerò ancora.
Arrivarono trovando Markus che era appena salito dallo scantinato, il corpo fasciato ed una larga benda in testa.
"Divertiti in disco?"
"Markus, ma che è successo?"
"Niente di che, sono inciampato sopra una raffica di Kalashnikov"
"Ecco! Te l'avevo detto di non lasciarle in giro quelle raffiche, hai visto?" "Sergej, per cortesia...Markus spiegati."
"Uno dei tuoi Spetsnaz è venuto a farci visita stanotte, dopo l'orario di chiusura, e sono certo che è stato qui anche quando il locale era aperto. Cercava qualcosa."
"E' stato qui? E adesso dov'è?"
"Quale delle due parti?"

Grigor rimase quasi stupito nel vedere il macello che era diventata la soffitta. Anya era intenta a ripulire il sangue nel modo migliore che poteva."Dov'è Rosana? Avrei bisogno del suo tocco femminile qui.." chiese Anya.
"Beh, il suo tocco femminile ora ci serve a casa del Detective Derek" rispose Sergej.
"Già, poi me la dovete rispiegare bene sta storia" continuò Markus "Comunque, Grigor, cosa mi dici, può essere lui uno dei due?"
Grigor si avvicinò alla parte con la testa, guardò attentamente quello che rimaneva della corporatura, e saggiò la sua fragranza. "Si, è uno dei due, probabilmente quello che si faceva chiamare Polvere"
"Polveri, Volpi Grigie, Generali, Mercanti...Ma che ha in testa la gente? Ma i nomi non si usano più, cazzo...?"
"Una volta tanto il tuo sarcasmo è appropriato, Sergej" commentò Markus.
"Non era solo..." Grigor puntava lo sguardo verso la porta d'uscita che dava sul tetto.
"Cosa?" Markus gli si avvicinò
"Non era solo, ti dico, sento l'odore dell'altro, provenire da fuori! Quanto tempo fa è successo sto casino?"
"Mezz'ora, pressapoco."
"Allora potremmo essere ancora in tempo!" Grigor mutò in Urshul e si mise a rincorrere la nitida scia di odore che percepiva
"E voi due cosa aspettate? Forza andate con lui!" ordinò Markus
"Dobbiamo sinceramente rivedere i ranghi del branco, sai Markus?" disse Sergej mentre mutava a sua volta in Urshul.
La notte era ancora lontana dall'essere finita.

Capitolo XVI : A Detective's Story

"Ho capito. D'accordo, farò il possibile."
Che razza di telefonata, in piena notte poi. La faccenda si stava facendo sempre più strana. Non sono mai stato un poliziotto modello, ma ho sempre cercato di rimanere pulito, di non farmi mai corrompere, a volte anche a rischio della vita. Ma in un mondo chiuso e autoritario come in quello dove sono vissuto non è stato affatto facile perseguire questo mio desiderio. Il mio primo partner, quello che sarebbe dovuto essere stato il mio "mentore", quello che ti insegna come muoversi, come parlare, come gestire situazioni critiche, non è stato migliore di quel padre morto di cirrosi epatica che preferifa una bottiglia di Vodka alla mamma e a me. Era corrotto. Corrotto sino al midollo. Tangenti, insabbiamento di prove, era tutto all'ordine del giorno, ed io non potevo fare nulla. Dio solo sa quanto sono andato vicino a quel baratro. Poi, col cambio del capo della polizia, ebbi la mia occasione. I rapporti segreti che avevo redatto in anni di servizio sarebbero finalmente tornati utili, e stavo per riuscirci, stavo per consegnarli. Ma la mafia russa sa il fatto suo. Un incidente d'auto, un incidente calcolato e premeditato, ci fece fare un capitombolo nella Neva. Il mio "mentore" morì così, affogato mentre vomitava Vodka, ed io mi salvai per miracolo. Così i miei rapporti affondarono con la macchina e, incredibilmente, non furono mai più ritrovati.
Fu così che cambiai distretto della città, riuscii a diventare Detective e decisi che non avrei mai avuto un partner. Ma il passato è come le stelle, per quanto possa essere lontano riesci sempre a vederlo, e lui vede te.
Non so perchè certe notti mi ritrovo ancora a pensare a questa storia, forse il rimorso di non essere riuscito nel mio intento, forse la consapevolezza che il crimine organizzato e qualche tangente ben piazzata, sono più forti della giustizia. Invece no, so bene perchè ultimamente ci penso spesso. So che il passato è tornato sotto forma di velata minaccia, per costringermi a tenere sotto controllo il locale. Ma questa volta non mi lascerò vincere, non lo permetterò. Le mie contro-indagini mi hanno già portato vicino a chi c'è dietro a questa....Il citofono? Ma sono le 4 di notte, chi diavolo può essere...?

"Derek? Scusa per l'ora, sono Rosana. Ho bisogno del tuo aiuto."