07 aprile 2006

Capitolo II : Caccia al topo (prima seduta 29/03/2006 - terza parte)

"Quel tizio ha decisamente problemi di egocentrismo"
Sergej stava ancora fissando il punto in cui Dolstoy era svanito, immergendosi completamente nell'asfalto del vicolo. A suo avviso le entrate teatrali dello Spirito della Città erano un lascito della sua vita passata, quella del famoso scrittore, scomparso in "circostanze misteriose" anni addietro. Dolstoy scriveva sempre di Sanpietroburgo. E alla fine Sanpietroburgo l'aveva ringraziato, a suo modo.
"I problemi di Dolstoy sono proprio l'ultima cosa a cui pensare adesso." rispose Markus.
"Ora dobbiamo preoccuparci sul da farsi, ho idea che il nostro Locus inizierà ad attirare troppi figli di puttana dall'Hisil e noi, in questo momento, siamo altamente vulnerabili."
"Ci sottovaluti, Markus" lo riprese Grigor, spegnendo il taxi "Noi siamo il branco di Alexander. Lui ci ha guidato per tutti questi anni, insegnandoci a cavarcela in ogni situazione. Certo, la sua scomparsa improvvisa ci può lasciare confusi, ma non di certo indifesi"
"Grigor ha ragione" intervenne Anya "Io stessa sono più determinata di prima nel difendere il mio territorio, facendolo proprio in suo nome."
"Sono convinto anche io, che nessuno possa attaccarci con leggerezza anche se Alexander non c'è più, ma sono anche convinto che un branco senza un Leader, è una macchina senza l'autista."
Grigor guardò il suo Taxi, e si ritrovò ad immaginarlo acceso ma ovviamente fermo, a consumare benzina. "Quindi cosa suggerisci?"
"Dobbiamo eleggere un nuovo capo branco."
"Forse non ce ne sarà bisogno." disse Rosana, lo sguardo perso nel vuoto. "Sento...qualcosa...la stessa sensazione di sicurezza che avvertivo quando Alexander era con noi...ma non sono sicura."
"Sicura, di cosa?" chiese Grigor
"Credo che Alexander, ci abbia lasciato in eredità un totem."
Tutti guardarono stupiti Rosana, mentre lei sorrideva, con una gioia che non avrebbe dovuto sentire in quel momento di lutto.
"Dobbiamo andare nell'Hisil, e controllare"
"A certo!" esplose Sergej "che idea, posso farvi notare che agli spiriti non va molto a genio che noi ci intrufoliamo in casa loro? Sapete, sarà perchè ogni volta che ne becchiamo uno qui fuori lo ammazziamo di botte, potrebbe essere per quello."
"So benissimo, quali rischi comporta addentrarsi nell'Hisil...devo riflettere..."
"Ragazzi..." Anya aveva lo sguardo fisso verso il tetto del palazzo vicino al B.I.T.E. "credo che abbiamo visite..."

L'enorme Urshul che una volta aveva la fisionomia di Markus, saltava da un tetto all'altro, inseguendo Anya, nella forma Dalu, che fiutava l'odore della loro preda. Poco prima l'aveva vista. Affacciata al parapetto del palazzo davanti al B.I.T.E., mentre li spiava con il suo lungo muso e i denti scintillanti. Era un Beshilu, uno Spirito Ratto, figlio del signore delle pestilenze, e la cosa non faceva che semplificare il compito di Anya: seguire il suo puzzo di fogna.
Sergej li seguiva, direttamente dalla strada, rimanendo mimetizzato da umano, per accertarsi che nessun passante indesiderato potesse incappare nella battuta di caccia improvvisata. Grigor era rimasto con Rosana a difesa del Locus.
L'inseguimento li condusse sino ad uno stabile abbandonato, in fase di ristrutturazione, ai limiti del loro territorio. Il palazzo era a se stante, non collegato a quelli vicini, e dalle sue fondamenta proveniva l'olezzo nauseabondo del Beshilu.
"Siamo arrivati" disse Anya, che di tutta risposta ottenne il ringhio basso e sordo di Markus.
"E' entrato la dentro, probabilmente è sceso nello scantinato. Il bastardo non ci sfuggirà, non stanotte." e detto questo Anya si lanciò oltre il tetto del palazzo su cui erano, gli artigli stretti sul tubo della grondaia, per scendere rapidamente al livello della strada. Markus invece annusò l'aria, calcolò la distanza che lo divideva dal palazzo in ristrutturazione, e poi fece un lungo balzo avvinghiandosi al muro ed entrando da una finestra rotta. Non avrebbe potuto chiedere di meglio, il tempismo del topo era stato proverbiale, dopo la morte di Alexander non desiderava altro che sfogare la sua collera, possibilmente squartando e combattendo dopo aver braccato la sua preda sino alla sua fetida tana.
Scese le scale rapidamente, sino a ricongiungersi con Anya e Sergej che nel frattempo avevano forzato il cancelletto della recinzione del cantiere ed erano arrivati all'ingresso del basamento.
"E' laggiù" Anya guardava la porta, digrignando i denti.
"Perfetto, direi che Markus va avanti, no?" furono le ultime parole di Sergej, mentre il suo corpo lentamente lasciava il posto ad uno snello lupo di colore ramato, che scivolava fuori dai suoi vestiti ormai vuoti.
Markus spalancò la porta delle cantine e scese furioso la rampa di scale, una stanza spoglia lo attendeva. Ma non solo quello. Appena entrato, qualcosa gli calò sulla groppa, mordendolo profondamente ad una spalla, ed artigliandolo ai fianchi.
Stupido! Stupido incoscente! Quei dannati Topi sono molto più furbi di quanto credi, si ripeteva Markus, mentre disarcionava dalla schiena l'uomo ratto, scagliandolo in mezzo alla stanza. Poi gli fu addosso. Ma il maledetto era veloce. Troppo veloce per essere un Beshilu qualsiasi. Ringhiando di rabbia mancò di poco il collo dell'essere, ma questi centrò perfettamente la sua coscia, lasciando profondi tagli.
"Sciocco cucciolo di Uratha, io sono il figlio della pestilenza e sono un signore degli sciami di Beshilu, credi che la tua patetica forma da caccia possa impensierirmi?"
"La sua forma da caccia forse no, ma questa...oh questa ti farà cagare sotto dalla paura..." La voce era di Anya, ma il corpo, quel corpo asciutto ed atletico stava mutando. Le ossa scricchiolavano, i muscoli si ingrandivano mentre potenti mascelle scattavano nell'aria. Il terrore delle notti ora era di fronte al Beshilu. Quello che rimaneva di Anya erano le sue Silver rosse appoggiate ad un lato della stanza, mentre l'enorme Lupo Mannaro colmo di furia si scagliava contro il topo.
La lotta durò poco meno di 10 secondi. Anya colpì profondamente il Beshilu ad un fianco e sul muso, mentre questi affondava inutilmente i suoi artigli nella folta pelliccia del Gauru.
Altre due artigliate, e il sangue del figlio della pestilenza schizzò sulle pareti. Il Beshilu era alle strette, ed alla vista del lupo ramato che scendeva la rampa di scale, capì che di fronte a tre lupi mannari non ce l'avrebbe mai fatta. Abbondonò quindi il corpo del suo ospite. Il pelo e la carne del topo sfumarono, si staccarono e si polverizzarono, mentre a terra cadeva un uomo, probabilmente un barbone, privo di sensi e coperto di ferite.
La furia di Anya si spense poco dopo, il corpo nudo, coperto di sudore e brandelli di vestiti, vibrava ancora per l'adrenalina provocata dallo scontro.
La caccia, per quella notte, era conclusa.
Ma la vera caccia era solo agli inizi.

1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

ragazzi...
COMPLIMENTI!

2:53 PM  

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